( Dōng ) L’INVERNO I tre mesi dell’inverno sono chiamati: chiudere e tesaurizzare; l’acqua gela, la terra si screpola; nessuno stimolo viene più dallo yang. Ci si corica presto, ci si alza tardi, ci si rimette per tutto alla luce del sole. Si esercita il volere come sotterrati, come nascosti, come rivolti solamente verso di sé come occupati a possedersi. Si sfugge il freddo, si ricerca il calore, non lasciando sfuggire nulla attraverso gli strati della pelle, per paura di essere pericolosamente sforniti dei propri soffi. Così ci si conforma ai soffi dell’inverno, via per il mantenimento della tesaurizzazione della vita. Andare controcorrente porterebbe danno ai reni, causando, in primavera, invalidità e reflussi, per insufficiente apporto all’influsso vitale. E.R. De La Vallée, C. Larre, Huangdi Neijing Suwen, Jaka Book, Milano, 2003, Cap. 2.
L’energia dell’Inverno è un’energia di conservazione. Lo Yang è raccolto in profondità, mentre lo Yin, che è relativamente più forte, predomina e risiede nella superficie del corpo, manifestandosi al suo massimo livello. E’ il momento in cui è opportuno limitare al massimo gli sforzi per non agire eccessivamente sull’energia Yang che in questo periodo è preziosa da conservare.
L’inverno sancisce la separazione tra lo Yin e lo Yang, tra la terra e il cielo, inoltre è una fase di preparazione, di ricognizione e raccolta delle energie che poi dovranno dare il via ad un nuovo ciclo con l’arrivo della primavera. La vita si mantiene restando ancorata a ciò che è essenziale, senza sprechi energetici: è il momento di conservare e di far tesoro di ciò che c’é a disposizione.
Al tempo del riposo segue il tempo della luce, e il tempo delle attività è ridotto allo stretto necessario onde evitare che attraverso il sudore si disperdano preziose essenze, le attività fisiche e psichiche faticose sono ridotte allo stretto necessario, ricordiamo infatti che molti animali vanno in letargo in questo periodo, gli alberi economizzano le proprie risorse, anche se hanno mantenuto le foglie dalla stagione precedente. Se non si riesce a preservarsi, i reni ne risulteranno indeboliti e in primavera non ci sarà energia sufficiente, la rinascita sarà debole: i muscoli non troveranno il sostegno necessario e la vitalità custodita all’interno durante l’inverno non avrà la forza per manifestarsi fino alle estremità del corpo.
L’Inverno è l’Acqua, il Freddo, la Notte, il Rene che si manifesta nei capelli e nei denti e nutre midolli, ossa e articolazioni: è il riposo, la quiete, la conservazione e l’accumulo.
Per sostenere il Rene è utile praticare Qigong e automassaggio, di seguito propongo semplici sequenze di esercizi che possono essere praticate anche in autonomia, dedicando pochi minuti al giorno al proprio benessere e potenziamento della salute.
AUTOMASSAGGIO
ORIFIZIO: ORECCHIE
Stringere tra pollice e indice l’apice del padiglione e massaggiare scendendo verso il lobo per 24 volte fino a farli diventare caldi.
Infilare il lobo delle orecchie tra l’indice e il medio delle due mani. Scaldare la zona esercitando una frizione alto-basso con le dita.
Premere e rilasciare i palmi contro l’orifizio delle orecchie per 6 volte per comprimere il Qi nell’orecchio interno. Esercitare pressioni e rilasci moderati e non troppo violenti.
PULIZIA DEI CANALI
Tuifa lungo i quattro arti associato alla respirazione seguendo la circolazione energetica
Tuifa con indice e pollice (bocca della tigre) lungo i due rami della Vescica dal punto più in alto possibile fino al sacro e proseguire lungo il meridiano fino al quinto dito del piede
AnRoufa su GB-20 fengchi
Chafa con le dita delle due mani incrociate su occipite e nuca: destra-sinistra, alto-basso
Tuifa e Anfa con il tenar lungo il Meridiano del Rene
AnRoufa con il tenar su CV-17 shanzhong, con il palmo della mano su CV-12 zhongwan e su CV-5 shimen
AnRoufa in senso orario con il pollice sul punto TB-5 waiguan
ESERCIZI DI QI GONG PER LA REGOLAZIONE DEL RENE
Gli esercizi di seguito proposti hanno lo scopo di regolare il flusso del Qi e del sangue nel meridiano del Rene, nutrire i reni, rafforzarne lo Yang e rinvigorire l’energia primordiale. Aiutano a preservare la salute, prevenire e trattare dolori lungo la colonna vertebrale, tinniti, sordità, minzione frequente, avversione al freddo così come freddo e umidità ai genitali. Sono indicati in caso di nefriti, fobie, cistiti, ecc.
Gli esercizi vanno eseguiti una volta al mattino e una volta la sera, rivolti verso nord. Condurre una vita regolare e moderare l’attività sessuale durante il periodo di pratica.
DIREZIONE: rivolgersi verso Nord
ORIFIZIO: ORECCHIE
Si tratta di esercizi di Qi Gong per prevenire e trattare i problemi delle orecchie. Inoltre hanno la funzione di drenare i canali e migliorare l’udito.
Assumere la posizione seduta o eretta, il corpo rilassato, l’ascolto rivolto all’interno, occhi e bocca chiusi. Respirare naturalmente e lasciar andare le distrazioni.
Premere il punto PC-8 laogong contro l’orifizio dell’orecchio in modo da tapparlo e appoggiare le dita dietro la nuca. Appoggiare gli indici sui medi e farli scivolare per farli battere contro la zona sotto-occipitale per 24 volte per poi rilasciare la pressione in modo repentino. Si può avvertire un suono metallico durante l’esecuzione dell’esercizio.
COLORE: NERO
- Esercizio n.1 Assorbire il Qi “nero”
Assumere la posizione eretta, seduta o distesa, rilassare tutto il corpo, appoggiare morbidamente la lingua al palato e allontanare ogni distrazione. Battere i denti per 32 volte mentre si mescola la saliva usando la lingua. Dopo aver battuto i denti dividere la saliva in tre parti e ingoiarla in tre volte: ogni volta inviarla mentalmente al Dantian. Immaginare poi di avere davanti al viso una palla leggera, trasparente, una palla di energia, di Qi nero. Inspirare il Qi nero attraverso il naso e riempire la bocca con esso. Nell’espirazione immaginare di inviare lentamente il Qi nero verso i reni e poi al Dantian. Ripetere l’esercizio dalle 6 alle 12 volte per poi tornare alla posizione di partenza per terminare l’esercizio.
SUONO: CHUI
- Esercizio n. 2 Frizionare l’addome ed emettere il suono “Chui”
Assumere la posizione eretta o seduta e respirare naturalmente. Appoggiare una mano sulla parte bassa dell’addome e inspirare lentamente. Emettere il suono “Chui” durante l’espirazione mentre la mano friziona il basso addome. Ripetere per 6 o 12 cicli respiratori.
Esercizio n. 3 Rafforzare il Rene e direzionare il Qi
In posizione eretta, appoggiare i pugni dietro la vita mentre si effettuano delle circonduzioni del bacino, 6 volte in senso orario e 6 volte in senso antiorario.
- Frizionare la regione renale
In posizione eretta o seduta, appoggiare le mani ai lati della vita e frizionare dall’alto verso il basso e viceversa per 36 volte portando l’attenzione alla zona della vita. Respirare naturalmente.
- Tenere i genitali
Tenere lo scroto o la parte esterna della vagina con la mano destra e appoggiare la mano sinistra sulla sinfisi pubica. Muovere contemporaneamente le due mani in basso e in alto per 36 volte. Invertire le mani e ripetere.
CONSIGLI DI DIETETICA
In inverno lo Yin è al suo massimo e lo Yang torna a circolare in profondità. L’alimentazione dovrà essere più nutriente e riscaldante e potrà assumere caratteristiche più pesanti rispetto alle altre stagioni.
Sono consigliati radici e tuberi, cavoli, patate, legumi, molluschi, carni, soprattutto di maiale; zuppe calde e cereali come l’avena e il riso. I cibi dovranno essere cotti, anche a lungo, e di natura calda o tiepida.
Il sapore piccante in questa stagione è utile per scaldare e per liberare l’esterno dal freddo, armonizza il rene e nutre il polmone che si è affaticato durante l’autunno. Gli alimenti moderatamente salati equilibreranno l’energia del rene.
Non dimenticare di osservare le quattro stagioni e di adattarsi al freddo e al caldo, di armonizzare allegria e collera e di essere tranquilli nel riposo come nell'azione, di regolare lo yin/yang e di equilibrare il duro e il molle. In questo modo, avendo tenuto lontano la venuta dei soffi perversi, vi sarà la Lunga vita e la Durevole visione. E.R. De La Vallée, C. Larre, Huangdi Neijing Lingshu, Jaka Book, Milano, 2006, Pag. 91.