La Medicina Cinese possiede la grande capacità di saper ascoltare ed osservare attentamente la Natura. È così che l’Autunno, stagione di raccolta dei frutti, viene associato all’Elemento Metallo.
Nella Medicina Cinese il Metallo, rispetto agli altri Elementi, ha un processo di trasformazione più elaborato, difatti non si limita a trasformarsi, ma si estende, si contrae, muovendosi dall’esterno verso l’interno, per incanalare l’energia verso il basso e proteggerla. Questo movimento di discesa è anche un movimento di acquisizione di una forma. Infatti, il Metallo, elemento yin, viene associato alla struttura e alla forza. Comunica solidità e fermezza.
Il Metallo è un movimento di passaggio. Dopo la massima apertura al mondo dei mesi estivi, con il sopraggiungere dell’Autunno, iniziamo un cammino verso la nostra interiorità, viviamo più raccolti e maggiormente negli spazi interni.
È questo il tempo di ascoltare le nostre energie interiori, i nostri sogni e lasciar andare ciò che ormai non serve e non usiamo più. Dobbiamo lasciar andare non solo su un piano psichico, ma anche materiale. L’Autunno è il momento migliore per alleggerire la nostra casa di tutti quegli oggetti che oramai non servono più, permettendo così all’energia del Metallo di circolare armonicamente.
Sono così associati al Movimento Metallo il Tramonto, l ‘Ovest e, nelle tappe della vita, la Vecchiaia. Quando il Movimento Metallo è armonico la persona ha capacità di introspezione, sta bene anche da sola, considera il passato come il risultato delle sue esperienze di vita e non come un’ancora alla quale aggrapparsi con nostalgia.
Nell’ Uomo l’Elemento Metallo risiede nel Polmone e nel viscere associato, l’Intestino Crasso. Entrambi svolgono un ruolo fondamentale nel gestire i rapporti tra esterno-interno del corpo. Il Polmone raccoglie in qì puro del Cielo e, dopo averlo combinato con il qì dei cibi, estratto dalla Milza, lo fa circolare in ogni parte del corpo. L’ Intestino Crasso elimina all’esterno tutto ciò che è impuro sul piano fisico e mentale, permettendoci di affrontare la vita più leggeri e di perdonare.
L’azione del Polmone si estende alla Pelle, principale barriera di difesa e separazione tra noi e il mondo esterno. L’ Olfatto, organo di senso legato al Movimento Metallo è particolarmente legato ai ricordi e al nostro passato. Basti pensare alle emozioni che ci suscitano certi odori, capaci di rievocare momenti significativi della nostra vita.
Infine, il Movimento Metallo si associa all’ Introspezione, alla Malinconia, alla tristezza, la sua espressione vocale è il Pianto.
Sul piano fisico la persona Metallo è in genere longilinea, non molto proporzionato con spalle e parte superiore della schiena abbastanza piccole, addome piccolo, mani e piedi piccoli, ossa leggere. Talvolta può essere corpulento, ma mai grasso. La testa è piccola, il viso squadrato ed allungato, gli occhi possono avere un’inclinazione verso il basso, nella tipica espressione delle persone tristi e malinconiche, il naso può essere forte e lungo. La pelle è in genere molto chiara, fragile e sottile. Nel complesso la figura del soggetto Metallo comunica leggerezza, anche nell’andatura lenta e mai frettolosa.
Il tipo Metallo ha di solito più energia al mattino che alla sera, si stanca facilmente, ma recupera in fretta. La voce è forte e chiara.
Le qualità principali delle persone Metallo sono la chiarezza e la purezza. Sono persone semplici, acute, precise, dotate di un profondo senso di giustizia e fedeltà alle leggi. Per queste caratteristiche, nella Cina Imperiale, le più alte cariche venivano affidate a persone con tipologia Metallo e non, ad esempio, a funzionari con tipologia Fuoco perché considerati poco affidabili e civettuoli.
Quali sono i punti deboli del tipo Metallo?
Il tipo Metallo frequentemente soffre di patologie respiratorie, disturbi intestinali e della pelle. Sul piano psichico può chiudersi eccessivamente in sé stesso.
É possibile mantenere in equilibrio il Movimento Metallo praticando quotidianamente un semplice esercizio di stretching dei meridiani del Polmone e del Grosso intestino.
Mettiamoci in piedi, a gambe divaricate poco di più della larghezza delle spalle, con le dita dei piedi rivolte naturalmente in fuori e le mani dietro la schiena con i palmi rivolti verso dietro. Agganciamo i pollici e portiamo le mani verso l’alto. Allunghiamo ora le dita il più possibile in modo che guardino in direzioni opposte, le ginocchia sono tese e tutto il peso del corpo è sulla base del quinto dito del piede. A questo punto, ad ogni espirazione, ci pieghiamo in avanti sempre un po’ di più. Le braccia sono in alto e i gomiti tesi.
Quando si inspira il corpo si riempie di qì. È il momento di abbandonarsi ed ascoltare il nostro corpo. Mentre si espira, visualizziamo il nostro qì che si libera e ascoltiamo il nostro corpo che lentamente si rilassa. Sempre lentamente torniamo in posizione eretta.
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