Il 7 e 8 ottobre si è tenuto a Verona il convegno della FISTQ a titolo “Tuina e Qigong – Ritorno alla natura”, recuperando un’abitudine che si era interrotta con la pandemia.
La mattinata, svoltasi nella sala del cinema, ci ha consentito di entrare nello spirito che ha attraversato il convegno, anche grazie ai suggestivi video che hanno accompagnavano le relazioni.
Il dottor Cracolici ha infatti aperto la mattinata delineando con chiarezza l’interconnessione fra uomo e ambiente e come la medicina cinese sia profondamente dedicata al lavoro su questo costante scambio fra essere umano e universo. Aspetti che anche la medicina e la scienza occidentali sembrano ora indagare e “scoprire”, descrivendoli in altro modo, ma giungendo a indicare come ogni essere vivente sia parte di un tutto con cui è in costante interrelazione.
E questo costante scambio fra microcosmo e macrocosmo è stato riletto dai relatori a più livelli: il microbiota, la meditazione, le connessioni fra neuroni e le reti neurali, le onde vibrazionali. Tutti aspetti che si esprimono nelle diverse declinazioni della vita, del cosmo e dell’essere umano.
Al pomeriggio la scuola Ming Men ha accolto i partecipanti e messo a disposizione gli spazi per le diverse esperienze e lezioni, dispiegate in ben quattro sale.
Abbiamo potuto ripercorrere e approfondire pratiche di tuina e qigong declinate per sostenere la salute delle persone in momenti diversi dell’anno e nelle stagioni della vita, con un occhio di riguardo a preservare anche il benessere degli operatori.
La scuola Amal ha presentato un intervento sulla mobilizzazione articolare e alcune pratiche di automassaggio e moxa utili per mantenere il libero fluire del qi e prevenire le stasi che a livello articolare si possono verificare. La facile esecuzione consente agli operatori di proporle ai propri clienti in modo da sostenere gli effetti dei trattamenti e rendere le persone più partecipi e attive nel prendersi cura di sé.